agcm | 2013-06-18 |
Tariffe e rimborsi RCA i piu' alti d'Europa per l'Antitrust. E ora ?
testo | 2013-06-18 |
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"In particolare, con riferimento al livello dei premi, l’indagine ha confermato che i premi RC Auto in Italia sono in media più elevati e crescono più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei. Parallelamente, il nostro Paese si caratterizza per la frequenza e il costo medio dei sinistri più elevati tra i principali paesi europei. Tuttavia il numero delle frodi accertate ai danni delle compagnie in Italia appare quattro volte inferiore a quello accertato dalle compagnie nel Regno Unito e la metà di quello accertato in Francia.
"In secondo luogo, l’indagine ha evidenziato, analizzando le polizze reali, aumenti molto significativi successivi all’introduzione del risarcimento diretto. Analizzando sette ipotetici profili di assicurati diversi, è risultato che i pensionati con vetture di piccola cilindrata, i giovani con ciclomotori e i quarantenni con i motocicli sono le categorie di assicurati per le quali i premi sono aumentati in gran parte delle province incluse nel campione analizzato. Le province nelle quali sono stati riscontrati gli aumenti più significativi sono localizzate nella gran parte dei casi nel Centro-Sud Italia; tali province si caratterizzano, infatti, per una crescita dei premi superiore a quella riscontrata nel Nord Italia.
"È emerso altresì il ridotto tasso di mobilità tra una compagnia e l’altra.
"Il passaggio ad altra compagnia, che rappresenta un’arma a disposizione dei consumatori per stimolare la concorrenza, resta infatti ancora basso, intorno al 10% e questo, nonostante l’indagine abbia mostrato un’estrema variabilità dei premi richiesti. I consumatori non riescono tuttavia a sfruttare queste possibilità perché gli strumenti di informazione e di confronto tra le diverse offerte sono complicati e non si è sviluppata la figura dell’agente plurimandatario."
Qualcuno l'avrebbe detto, prima o poi. Non stupisce lo dica l'antitrust e non le autorita' di settore.
Peccato che ancora una volta la stampa parli solo dei premi elevati, trascurando i costi dei sinistri.
E' un mercato che non decolla, che consuma.
Ci vuole una scossa. Qualcosa che funzioni. Che vada oltre la logica dell'immediato e permetta uno sviluppo per tutti, anche in tempi di crisi.
Basterebbe centrare l'attenzione ai servizi.
L'unico insegnamento e' che ora, i clienti, devono premere per migliorare il proprio premio, se virtuosi. Gli strumenti esistono, e devono far capire che sono motivati a cambiare se non c'e' un riconoscimento di fiducia per i propri comportamenti virtuosi.
Ma le logiche qui citate sembrano indicare che il premio viene valutato con ben altri criteri.
La preoccupazione dovrebbe essere ancora piu' lungimirante. Quanto a lungo potranno gli operatori del settore sostenere questi metodi di pura efficienza senza fidelizzazione ?
Attenzione: non parlo della fidelizzazione dei numeri. Ma delle persone. Di quello che pensano della propria impresa assicurativa.
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2013-06-18 Segnalato da: Spataro - Fonte: agcom
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