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La prova del sorpasso pericoloso - Ebook, Checklist e Modello

Il risarcimento del terzo trasportato
I 127 criteri giurisprudenziali per provare il sorpasso pericoloso
software 2015-09-22


Software nelle auto: piratato almeno da una casa costruttrice


Il caso ai disonori della cronaca fa emergere una situazione incredibile. Nella foto: una vecchia auto totalmente meccanica, senza elettronica - Photo courtesy of Spataro



testo 2015-09-22


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I

Installare software non richiesto o senza il consenso dell'utente, e dannoso, e' pirateria informatica.

Il sistema qui era dannoso in senso lato. Perche' le emissioni inquinanti venivano ridotte solo durante i test di laboratorio, quando in marcia le emissioni tornavano decine di volte oltre i limiti di legge.

Il software era taroccato. Lo ha ammesso la casa costruttrice.

Non solo.

E' stato rilevato solo quando dei "ragazzi" indipendenti si sono proposti di fare dei controlli per strada, e solo allora hanno visto che i test davano risultati diversi, decine di volte diversi in peggio, da quelli di laboratorio.

Vendite vietate e auto richiamate perche' inquinanti. Ma questo e' solo alla fine.

La casa produttrice dopo le prime contestazioni ha richiamato le macchine per aggiornare il software.

Hanno cercato di nascondere il software che, analizzato, ha fatto emergere l'algoritmo che limitava le emissioni inquinanti solo durante i testi di laboratorio.

Ricordate la scatola nera ? Le macchine automatiche ?

Un signore, Stallman, direbbe: solo software aperto, sorgenti aperti e verificabili.

In ogni caso e' un modo pessimo per iniziare a convertire il settore automobilistico in digitale.

E non si creda di poter riparare e ripetere l'errore con contratti o licenze d'uso. Qui i rischi di software malevolo sono di altro livello, rispetto alla semplice pirateria di un computer.

Manca una cultura della sicurezza sin dalla progettazione. Forse ne dovrebbero parlare con QNX, se sapessero chi sono. In ogni caso chi usa i computer sa che la sicurezza assoluta non esiste. Non parliamo degli antivirus, che vendono dati degli utenti e non considerano malevolo del software che lo e', su richiesta di agenzie governative o di aziende che pagano per continuare a indagare nei computer altrui.

Sul Fatto Quotidiano maggiori informazioni

Le assicurazioni hanno di che riflettere sui controlli.




2015-09-22 Segnalato da: Spataro - Fonte: Il Fatto Quotidiano




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