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Terremoto antitrust: conclusa l'indagine conoscitiva sul settore della RCA Auto: risultati e proposte

L'Antitrust presenta l'indagine conoscitiva su rca auto: dopo la liberalizzazione scarsa concorrenza, premi raddoppiati, costi dei sinistri aumentati del 70%. tra le proposte dell'autorità superamento degli agenti monomarca e passaggio al sistema dell'indennizzo diretto con eliminazione dell'accordo collettivo ania-carrozzieri Fonte: Agcm

 

CCOMUNICATO STAMPA

ANTITRUST PRESENTA INDAGINE CONOSCITIVA SU RCA AUTO: DOPO LA LIBERALIZZAZIONE SCARSA CONCORRENZA, PREMI RADDOPPIATI, COSTI DEI SINISTRI AUMENTATI DEL 70%. TRA LE PROPOSTE DELL'AUTORITÀ SUPERAMENTO DEGLI AGENTI MONOMARCA E PASSAGGIO AL SISTEMA DELL'INDENNIZZO DIRETTO CON ELIMINAZIONE DELL'ACCORDO COLLETTIVO ANIA-CARROZZIERI.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 17 aprile 2003, ha deliberato la conclusione dell'indagine conoscitiva sul settore della RCA Auto, il cui processo di liberalizzazione è stato avviato in Italia il primo luglio 1994.

Alla luce della complessiva evoluzione del mercato, l'aumento dei premi ha finito con il rappresentare una caratteristica costante e non solo transitoria. Nel corso di questi anni – si può leggere nell'indagine conoscitiva, i cui contenuti complessivi verranno presentati nelle prossime settimane – a fronte di una scarsa innovazione e di un'invariata qualità dei prodotti, i premi sono sistematicamente aumentati in misura eccezionalmente elevata, rapportati agli altri Paesi europei, anche a causa del fatto che le imprese hanno reagito in maniera inadeguata alla crescita dei costi, adottando soluzioni in comune che hanno contribuito ad accelerarla.

Tali aumenti hanno interessato la maggior parte degli assicurati in Italia e non risultano giustificati, nemmeno in parte, dagli ampliamenti delle garanzie offerte o dai miglioramenti di tipo qualitativo. La misura degli aumenti ha toccato, in situazioni particolari, livelli eccezionali: i premi richiesti da talune imprese sono divenuti talmente elevati da rendere di fatto impossibile ottenere persino la stessa copertura RCA; in diverse province, ad un consumatore che intenda stipulare una polizza per un ciclomotore, viene richiesto un premio che può essere anche pari al valore del veicolo stesso.

L'indagine presenta diverse stime e raffronti per fornire una corretta conoscenza dell'aumento effettivo dei prezzi (vedi tabelle 1, 2 e 3 dell'allegato). Si evidenzia che l'incremento dei premi di competenza pagati dall'intera collettività degli assicurati mostra un sostanziale raddoppio del loro livello nel periodo 1994-2001 (tabella 1); lo stesso risultato emerge dal confronto dell'evoluzione dei premi auto in alcuni Paesi dell'Unione Europea tra il 1996 e il 2002 (tabella 2). Con intensità analoga sono aumentati gli esborsi complessivi per sinistri, almeno fino al 2000 (tabella1), e il costo medio dei servizi di riparazione (tabella 3).

Secondo l'indagine, l'eccezionale aumento dei costi e dei premi trova la sua causa nella ridotta tensione concorrenziale che caratterizza il mercato italiano RCA e che può essere ricondotta ad almeno due fattori principali: le relazioni verticali di esclusiva tra produttori e distributori che hanno irrigidito la domanda di impresa, in un contesto di obbligatorietà della polizza; la terzietà dell'indennizzato, che non è cliente dell'assicurazione che deve effettuare il rimborso. Tale circostanza, in particolare, ostacola significativamente la capacità delle compagnie di assicurazione di proporre contratti in grado di disincentivare comportamenti non virtuosi da parte dei diversi soggetti coinvolti (le stesse compagnie, i danneggiati, i riparatori) e di evitare così che ciascuno di costoro, per negligenza o per interesse economico, contribuisca ad elevare artificialmente l'ammontare dei rimborsi. Al contempo gli strumenti promossi dalle compagnie attraverso l'associazione di categoria per controllare quei comportamenti (come gli accordi Ania-carrozzieri e Ania-periti) si sono rivelati controproducenti.

Complessivamente, l'insieme dei due fattori descritti ha fatto sì che, da un lato, le imprese abbiano incontrato difficoltà a esercitare uno stringente controllo dei costi; dall'altro, non ne abbiano avuto nemmeno l'incentivo in quanto, grazie alla rigidità della domanda di impresa, hanno potuto traslare agevolmente i maggiori costi sui prezzi.

L'Autorità ha incentrato la sua attenzione sulla distribuzione e sui meccanismi di inden


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Chi: Spataro Fonte: Agcm Link: http://www.agcm.it/agcm_ita/news/news.nsf/Link/0B4








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