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INDENNIZZO DIRETTO: IL SALTO NEL BUIO

Le conseguenze dell'indennizzo diretto sulla tutela delle vittime della strada. I lavori preparatori. L'attività dei Consumatori.
Ringraziamo l'autore dell'invio del testo presente anche su altri siti Fonte: ALTALEX

 

IINDENNIZZO DIRETTO: IL SALTO NEL BUIO

Dr. Francesco Mannacio Vice Presidente A.N.E.I.S. - Associazione Nazionale Esperti Infotunistica Stradale

Avevo deciso di tacere, di non sprecare una sola goccia di inchiostro per esternare lo sconcerto (uso un cauto eufemismo) che non può non cogliere quanti osservano gli sconvolgimenti che caratterizzano il settore della RCA.

Devo però ammettere che le recenti “trovate” mi spingono con forza a riprendere il filo del discorso interrotto da tempo.

E’ bene, forse, ricapitolare quanto è accaduto in questi ultimi anni.

Abbiamo visto varare in sordina una legge che ha istituito, presso il Ministero delle Attività Produttive, un Consiglio dei Consumatori la cui presidenza è affidata allo stesso ministro o ad un suo incaricato.

Come dire che se il ministro ha un’idea, la può “ concordare” in tempo reale con la propria controparte - le Associazioni dei Consumatori - da lui stesso dirette.

E’ assurdo, ma è legge.

Abbiamo visto le Associazioni del CNCU firmare un protocollo di intesa, con ANIA e Governo, che è stato determinante per il varo della mai abbastanza criticata legge 57/01.

E dire che i maggiorenti dell’Associazione di punta avevano dato alle stampe anni prima un libello (Il punto unico nazionale) con il quale si dicevano convinti che la valutazione economica del danno biologico non poteva essere determinata in misura inferiore alla media delle tabelle in uso presso i Tribunali d’Italia.

Firmando quel protocollo, hanno invece di fatto appoggiato un disegno di legge che ha poi portato i risarcimenti ben al di sotto di tale media.

Abbiamo visto, inoltre, che non hanno minimamente pensato a chiedere un impegno alle compagnie di moderazione sul fronte incandescente delle tariffe.

Ed infatti (fatta le legge, gabbato lo santo) gli assicuratori si sono esibiti in una pirotecnica escalation dei premi.

Abbiamo visto un altro Governo, sempre con l’operoso appoggio delle ineffabili Associazioni dei Consumatori, uccidere nella culla il cosiddetto “danno soggettivo” riducendolo, con l’emanazione della Legge 273/02, ad un misero 20% del danno biologico.

Abbiamo visto una commissione ministeriale, composta in larga prevalenza da medici legali fiduciari di compagnie, formulare nuovi barèmes irrigidendo, ovviamente verso il basso, i parametri in uso da decenni.

Abbiamo visto l’insediarsi di una nuova commissione medica che dovrà decidere sui criteri valutativi concernenti le invalidità gravi o gravissime.

Abbiamo visto che in questa commissione le benemerite Associazioni dei Consumatori sono arrivate a nominare un fiduciario di un grande gruppo assicurativo (come esprimere meglio le loro simpatie?).

Abbiamo visto calare drasticamente la frequenza dei sinistri e il loro costo medio e nello stesso tempo i premi aumentare.

Abbiamo visto i bilanci delle Compagnie esplodere di utili e diventare forse l’unico settore in sviluppo in un periodo di recessione come quello attuale.

Pensavamo allora che per un po’ le frenetiche attività del comparto si sarebbero calmate.

Si aspettava del resto, e si attende tuttora, il responso della commissione ministeriale sui nuovi barèmes e quindi sulla valutazione economica degli stessi, compito, questo, affidato ad un gruppo guidato da un dirigente dell’ANIA (proprio così !).

Invece ecco la novità:

Con il consueto alibi della ricerca di una nuova strada per ottenere una riduzione delle tariffe, viene messa sul tavolo la carta vincente, l’asso pigliatutto: l’indennizzo diretto.

E qui la vicenda si fa addirittura grottesca.

Il disegno di legge, che ricalca un’idea dell’attuale governo, viene presentato dall’opposizione.

Fulgido esempio di iniziativa bipartisan in tempi di costanti risse parlamentari.

L’Antitrust fa da sponda esprimendo un parere favorevole pur sapendo bene che in Italia, fino a quando l’ottanta per cento del portafoglio auto sarà concentrato in quattro gruppi assicurativi, non si verificherà alcuna effettiva concorrenza, se non di facciata.

Sono qu


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Chi: Francesco Mannacio - ANEIS Fonte: ALTALEX








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