Il report sulle polizze vita dormienti presso imprese estere

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• Ecco l'indice del report:
• Questo l'incipit delle conclusioni:
• Da  pagare
• Necessità di essere proattive nel verificare periodicamente la effettiva situazione delle pol
• È necessario che le imprese adottino ogni sforzo

Ecco l'indice del report:

1.Executive Summary

2.L’indagineIVASSsulleimprese estere

2.1.Perimetroe contenutidell’indagine

2.2.Esiti   dell’indagine   e   individuazione   delle   polizze   potenzialmente dormienti

2.2.1.Temporanee caso morte(TCM)

2.2.2.Altre polizze con   scadenza:   miste,   capitali   differiti,   rendite   differite   e capitalizzazione

2.2.3.Polizze Vita Intera e in Differimento Automatico di Scadenza

3.Azioni dell’IVASS per il risveglio delle polizze dormienti

4.Conclusioni e prossime azioni

Questo l'incipit delle conclusioni:

L’indagine ha fatto emergere anche per le compagnie di assicurazione estere operanti in Italia un fenomeno di polizze vita dormienti; grazie all’incrocio da parte dell’IVASS dei dati dei codici fiscali degli assicurati con i dati dell’Anagrafe Tributaria, sono  state  risvegliate 23.392polizze  per  un  valore  di 492.122.741  €,  da  pagare  ai beneficiari.  

L’indagine ha sensibilizzato anche le compagnie estere sulla necessità di essere proattive nel verificare periodicamente la effettiva situazione delle polizze, adottando procedure che, anche mediante l’incrocio con altri data base aziendali propri o dei propri  intermediari,  consentano  di avere  informazioni  aggiornate  e  di  intercettare tempestivamente eventuali decessi, in modo da procedere al pagamento delle somme ai beneficiari.

È necessario che le imprese adottino ogni sforzo per evitare di restare senza notizie sull’esistenza in vita degli assicurati, monitorando  periodicamente  le  posizioni  degliassicurati di contratti a vita intera con età particolarmente elevate, così come i casi di sospensione del pagamento dei premi, in modo da distinguere le sospensionidovute all’effettiva volontà del contraente da quelle conseguenti a decessi non denunciati.

Le imprese che si sono attivate in occasione dell’indagine sono riuscite a ridurre notevolmente il numero di polizze esposte al rischio di dormienza.