Droghe | 2025-01-31 - Pdf - Stampa |
Nuovo Codice della strada, il test antidroga che discrimina le persone con disabilità |
Comunicato stampa - La Società italiana di psichiatria contesta la riforma all’art.187. L'impatto sui sinistri potrebbe essere devastante. Immagine GenAi IusOnDemand 2025 Fonte: Società italiana di psichiatria
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Affermare che le novità del nuovo Codice della Strada, la Legge 177/24, siano un fattore discriminante per le persone con disabilità che necessitano l’assunzione di determinati farmaci, può sembrare alquanto strano, ma in realtà, sembra proprio ciò che sta accadendo, e pertanto, sta generando non poche polemiche. La discriminazione riguarderebbe, in particolare, la modifica all’art.187: “viene punito chi si mette alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope”; invece, prima della riforma veniva punito solo chi aveva assunto le stesse sostanze e si metteva alla guida in stato di alterazione psicofisica. In pratica, ora, la sanzione scatta alla pura assunzione delle stesse sostanze, verificata soltanto dal test antidroga, senza alcuna verifica dello stato di alterazione psicofisica.
La Società italiana di psichiatria contesta la riforma all’art.187, sostenendo che le persone con disturbi psichiatrici assumono antidepressivi, ipnoinducenti e ansiolitici sotto controllo medico, pertanto non possono essere considerate droghe, eppure rischiano di essere multati durante la guida. Gli esperti, inoltre, affermano che è molto meglio che gli stessi pazienti guidino dopo una notte in cui hanno riposato bene proprio grazie a questi medicinali, piuttosto che affrontare i pericoli della strada dopo una notte insonne.
Inoltre, sono state avanzate delle richieste di chiarimento ai Ministeri competenti sui farmaci consentiti a scopo terapeutico. La Federazione Italiana Epilessie, in particolare, ha chiesto che i farmaci anticrisi non siano classificati come stupefacenti; la presa di consapevolezza che l’assunzione quotidiana di medicinali a scopo terapeutico, come, anticrisi, barbiturici e benzodiazepine non provoca alterazioni psico-fisiche tali da ridurre o modificare le capacità di guida; la normativa del 2010 disciplina che chi non ha crisi da almeno un anno o ha soltanto episodi che non alterano lo stato di coscienza e di vigilanza può guidare anche se assume farmaci idonei al trattamento delle diverse forme di epilessia.
Al di là di questi fattori ritenuti discriminanti, è necessario sottolineare che sotteso c’è un discorso deontologico molto importante. Le persone in questione, nella vita di tutti i giorni, devono utilizzare l’automobile per potersi recare al lavoro e ai centri di cura o riabilitazione. Se non possono più farlo per evitare le gravi penalizzazioni a cui vanno incontro, significa privarli della loro libertà, e soprattutto, vengono violati due fondamentali diritti: quello della salute e quello del lavoro.